IL MARE DI NERJA
Trovare parcheggio è abbastanza complicato, ma alla
fine ci godiamo il meritato riposo. Il contachilometri segna 1640 circa, e
la mattina dopo, sfatti, ci alziamo presto per andare a restituire la vettura.
Ci sono poche vie nella città, e quella in cui si dovrebbe trovare
l'AVIS esiste, ma della agenzia di viaggi che tratta il noleggio neppure l'ombra.
Telefoniamo, e scopriamo che in realtà dobbiamo andare in una traversa
di tale via... mah! Finalmente, abbandonata anche l'ultima incombenza, ritorniamo
in albergo e dormiamo fino alle 13!
Al mare, la giornata tipo era completamente diversa: sveglia ad orari compresi
tra le 12 e le 14; colazione saltata regolarmente per far posto ad abbondante
paella verso le 15, in riva al mare; caccia a sdraio più ombrellone
(cosa non facile perché la spiaggia era corta, le sdraio poche, la
gente tanta), e gran dormita del Giuva, mentre io cercavo in tutti i modi
di abbronzarmi ottenendo però solo una scottatura alle spalle.
Bagno di rito, in un'acqua bella ma freddissima e profonda, che non ti permetteva
di rimanervi per più di 10 minuti, e così via fino alle 19.30,
quando ci mandavano via e pian piano ce ne ritornavamo a casa.
Alle 23 circa si andava a mangiare, sempre nello stesso posto (dato che era
il migliore), e venivamo serviti da un ragazzo argentino che chiamare lento
era proprio fargli un complimento! Comunque, alla fine si mangiava anche bene
spendendo poco, e verso l'una di notte cominciava la grande festa notturna
nelle discoteche/pub di due vie di Nerja dove si concentrava tutta la popolazione.
Sabato era tutto un brulicare di gente con gnocca a sinistra, e gnocca a destra,
mentre domenica e lunedì solo un pub funzionava a dovere, e la musica,
come da tradizione spagnola, era sempre la stessa... Divertente comunque,
anche se il tiraggio era notevole e avvicinare le giovani pulzelle non era
facile, per quanto né io né il Giuva, già appagati dalle
nostre conquiste italiane, ci siamo dati più di tanto da fare...