Rimandiamo l'acquisto all'aeroporto di Siviglia e il volo della
Air Nostrum (Iberia regional) da Barcellona alla capitale andalusa è
davvero piacevole! L'aereo è piccolo, ma l'accoglienza enorme: prima
ci servono un aperitivo (un "cava") proprio buono, e poi un primo,
un secondo, dolce, frutta... insomma, ogni ben di dio! Arrivati là,
della scheda nemmeno l'ombra, e ci dirigiamo alla nostra pensione Vergara
dopo un breve viaggio in autobus senza ben capire dove diavolo bisognasse
scendere. La pensione si trova nel centro storico della città, il bel
Barrio di Santa Cruz, tipico per le sue bianche case ed il dedalo delle sue
stradine strette e acciottolate; ci accoglie una ripida scalinata ed una receptionist
gnocca che ci consegna le chiavi della nostra stanza. Il ventilatore, surrogato
dell'aria condizionata, è un po' rotto e la testa tende a cadere verso
il basso, per cui usiamo il filo della corrente come cappio per tenerla in
piedi e consentirci di dormire sonni tranquilli. Il letto è matrimoniale,
ma siamo costretti anche a condividere il cuscino, che è unico e largo
quanto il letto (modalità cheek-to-cheek).
Rimaniamo là tre notti, perché le cose da vedere sono davvero
molte e tutte davvero splendide, a cominciare dalla Cattedrale per poi proseguire
con la Giralda, l'Alcázar, la Casa de Pilatos, la Torre del Oro, Plaza
de España. Proprio appena arrivati dinanzi a questa enorme ed impressionante
piazza, ci si avvicina una signora che ci regala dei fiori e inizia a leggere
la mano al Giuva, predicendo un futuro eccezionale nel lavoro, negli affari,
nell'amore, salvo poi chiedere 7 euro "perché la fortuna va sempre
aiutata". Passeggiamo poi lungo il Guadalquivir, assistiamo ad un concerto
di flamenco (senza ballerini ma solo con il cantante) in un bar seminascosto
tra le mille viuzze della città dopo aver schivato cacca di cavallo
a tutto spiano, visto che la passione andalusa sembra quella di portare i
turisti in giro in calesse (gid-dap!) , e ci beviamo un rinfrescante tinto
de verano - vino rosso e sprite.
Al ritorno, la prima sera, ci perdiamo clamorosamente a pochi passi dall'hostal
a causa della pessima mappa della guida EDT che ci manda fuori strada infinite
volte; non solo, ma per guardare due belle tipe e la cartina contemporaneamente,
non mi avvedo di un paracarro e ci finisco contro con la gamba: un male pazzesco,
che dissimulo egregiamente di fronte alle soavi pulzelle, ma che poi quasi
si tramuta in pianto appena mi trovo solo col Giuva!
Di sera non c'è praticamente nessuno perché sono tutti al mare,
ma tanto noi, tra che si mangia tardi e tra che ci perdiamo sempre, sappiamo
perfettamente come passare il tempo! Finalmente, in una delle nostre incursioni,
andiamo al Corte Inglés e troviamo la nostra tanto ricercata scheda
telefonica: senza scatto alla risposta, con 10 euro possiamo parlare per un'ora
e mezza e fare così contente le nostre famiglie.
Durante una cena, facciamo un po' il riassunto di quello che vedremo in vacanza,
e non ci tornano già i conti: se abbiamo la macchina a partire dal
3, quanto stiamo a Siviglia? Scopro così di aver clamorosamente sbagliato
nel prenotare la macchina dal giorno 3, e così l'indomani chiamo per
anticipare il tutto al 2 e seguire i piani previsti.
L'ultimo giorno andiamo a vedere la chiesa della Macarena, che si trova abbastanza
lontano dal centro ma che vale la pena visitare. Cammina cammina, arriviamo
nei pressi della bella costruzione e troviamo già quattro persone in
attesa dell'apertura delle ore 17. Anche noi ci sediamo sul marciapiede all'ombra
dei 40 gradi ed iniziamo a chiacchierare con due italiani per passare il tempo.
In effetti il tempo passa, ma la chiesa non apre ancora, e, giunte le 17.30,
chiedo lumi ai rarissimi passanti della zona: la prima signora che trovo dice
che la chiesa dovrebbe essere già aperta, ed il secondo ci sorprende
tutti: la chiesa non è affatto quella dove noi ci troviamo, ma sta
a circa 300 metri più a nord! Così, tutti e sei, ridendo, proseguiamo
il nostro già lungo cammino fino ad entrare, questa volta, nella chiesa
giusta, dedicata alla santa protettrice dei toreri.