Gramática española

La grammatica spagnola in 30 minuti


Cosa si parla nei paesi latinoamericani?

Ogni Paese del Sud America nasce con una propria lingua antica che, a seguito della conquista spagnola, a volte sparisce del tutto, a volte rimane nei dialetti o viene confinato come lingua minore, a volte si mescola con il castigliano o con altre lingue tipiche della popolazione locale.
Inoltre, a causa dell'alto numero di emigranti andalusi negli anni '60, gran parte dell'accento sudamericano assomiglia a quello andaluso; anche gli italiani contribuirono molto, ma solo in alcuni paesi, come ad esempio l'Argentina.

Vediamo adesso le principali caratteristiche comuni allo spagnolo parlato nei paesi latinoamericani:

Fonologia:

 

Seseo: le c e le z si pronunciano tutte come "s".

Yeísmo: la "ll" viene pronunciata "y": caballo = cabayo. Questo accade soprattutto in Perù, Bolivia, Paraguay e Cile. In Argentina, il yeísmo si è ulteriormente evoluto: le parole con "ll" si pronunciano come la "j" francese: llorar è quasi come jorar.

Aspirazione o perdita della s: este = ehte, moscas = mohca.

 

Morfologia:

 

Voseo: uso di "vos" al posto di "tú" per indicare familiarità. Questo è tipico di Stati come Argentina, Uruguay, Paraguay, America centrale e Chiapas.
Il verbo che segue il "vos" conserva l'antica vocale tonica: "vos tenés = tú tienes" ; "vos amás" = "tú amas".

Uso di usted: Nei Paesi non citati precedentemente, la forma del "tú" è stata sostituita dall'"usted"; il "vosotros" diventa "ustedes". Questo significa che non esiste la seconda persona plurale nei verbi: "cosa fate oggi?" si traduce quindi con "¿qué hacen ustedes?" anziché "¿qué hacéis vosotros?"

Loismo: consiste nell'usare il complemento oggetto al posto del complemento di termine, quando ci si riferisce a persona: "lo veo" anziché "le veo". Tutti i paesi latinoamericani sono loisti.

Forme verbali arcaiche: praticamente ovunque, si mantengono alcune forme verbali arcaiche: "semos" per "somos", "estea" per "esté", "puédais" per "podáis".

Abbondanza di diminutivi: "un ratito", "un momentito", "ahorita".

 

Semantica:


Ci sono parole tipicamente sudamericane, come ad esempio:

Sudamericano Castigliano Italiano
     
lindo bonito bello
tomar coger prendere
(coger, nei paesi sudamericani, ha un connotato di tipo sessuale)
carro coche auto
carpeta alfombra tappeto
demorarse tardar durare (tempo)
caminar andar camminare
no ... más ya ... no non ... più
enojarse enfadarse arrabbiarsi
quebrarse romperse rompersi
anteojos gafas occhiali
casa piso appartamento
estacionar aparcar parcheggiare
botar echar lanciare
papa patata patata
regresar volver tornare
gringo extranjero straniero

Come si può vedere, ci sono delle forme derivanti dall'inglese (carro da "car", carpeta da "carpet");
In Messico, anziché "tomar" si usa prevalentemente "agarrar" (letteralmente: afferrare)

In Perù e Messico, "hasta" vuol dire "a partire da".

A volte, le parole assumono significati diversi, o sono del tutto prive di significato in un altro Paese. Vediamo solo qualche rapido esempio:

Paese
Frase tipica
Corrispondente castigliano
Traduzione italiana
Messico
Qué onda! Qué tal Come va!
Padrísimo,Fregón Buenísimo Bellissimo
Mala onda Malo Brutto
Camión Ómnibus Autobus
Rentar Alquilar Noleggiare
Botana Tapas Spuntino
       
Perù
Grifo

Gasolina
(Grifo vuol dire rubinetto)

Pompa della benzina
Re-
(relindo, rebueno, recaro)
Muy Bellissimo, buonissimo, carissimo
       
Argentina
Egresado Licenciado Laureato
Aplazar Fracasar Fallire
       
Bogotà
Cómo te acaba de ir? Qué tal te va? Come ti va?
       
Puerto Rico
Abanico Ventilador Ventilatore
(in spagnolo, un abanico è un ventaglio)
Qué gocen! Qué lo pases bien! Divertiti! (lett: godi!)
       
Cuba
Bravo Enfadado Arrabbiato
Guagua Autobús Autobus
       
Guatemala
canche rubio Biondo
patajo chico ragazzo

 

L'influenza italiana: il lunfardo

Un caso particolare di mescolanza linguistica riguarda l'Argentina, e soprattutto Buenos Aires. Qui, infatti, esiste un dialetto, molto usato soprattutto nei testi di tango ma anche tra la gente comune, che prende il nome di lunfardo. Le origini sono italiane, quando soprattutto genovesi e lombardi si trasferirono in questo Paese per cercare fortuna.
Il termine "lunfardo" vuol dire "ladro", ma l'origine non è chiara: alcuni studiosi sostengono che derivi dal termine romanesco "lumbard", che vorrebbe dire appunto "ladro"; altri, dall'argot francese "lumbard", che designava gli italiani emigrati all'estero, generalmente poveri, e dunque dediti a piccoli furtarelli.
Ecco qui una succinta lista di questi termini, alcuni dei quali spettacolari:

Lunfardo Castigliano Italiano
     
achacado enfermo acciaccato
atenti! cuidado! attento!
bagayo paquete oggetto (cfr bagai, bagaglio in Emilia Romagna)
bochar suspender bocciare
capo jefe capo
coso objeto coso
crepar espicharla crepare
enfriar cargarse freddare
esbornia borrachera sbornia
escashato estropeado scassato
esputsa mal olor puzza (cfr spuzza in dialetto veneto)
estrilar gritar strillare
estufado aburrido stufo
fachatosta caradura faccia tosta
finíshela! basta ya de una vez! finiscila!
fotuto arruinado fottuto
grafiñar robar sgraffignare
guarda! cuidado! attento!
me empipo me resbala me ne impippo, non mi interessa
me ne frega no me importa nada me ne frego (notare il ne anche in lunfardo)
no me importa un belín / un catso no me importa un pimiento non mi interessa un cavolo
pibe chico ragazzo (cfr pibe, ragazzo in dialetto genovese)
tener culo tener suerte avere culo, avere fortuna
ufa! que rollo! uffa!