Gramática española

La grammatica spagnola in 30 minuti


 

I plurali dei nomi

Il plurale si forma aggiungendo sempre la s se i nomi terminano per vocale, ed es se terminano per consonante: mano = manos, plan=planes

I pronomi

I pronomi si dividono in due categorie: quelle atone, che introducono il complemento oggetto e quello di termine, e quelle toniche, precedute da altre preposizioni:

I pronomi dimostrativi seguono questa tabella:

Pronomi dimostrativi
questo codesto quello 
éste ése aquel 
ésta ésa aquella 
éstos ésos aquellos 
éstas ésas aquellas 
esto eso aquello


Che differenza c'è tra éste ed esto? Mentre éste vuol dire "questi", riferito a persone, "esto" significa "ciò", ed è riferito a cose.
Notate l'accento che differenzia i pronomi dimostrativi dagli aggettivi.

Un pronome interessante da studiare è "qualcuno/nessuno", che in spagnolo si può tradurre in vari modi: vediamoli.

Algún/Alguna e Ningún/Ninguna in realtà sono degli aggettivi che vogliono dire "qualche / nessun" (¿Hay alguna banca? No, no hay ninguna banca);

Alguno e ninguno vengono usati nello spagnolo formale, e dunque esula dal nostro contesto;

Algunos e algunas viene usato per il plurale ed hanno funzione sia di aggettivo, come nel caso di "Algunos no han podido ir" (Qualcuno non è potuto venire).
Nel caso vengano usati come pronome personale, indicano con precisione genere e numero: "He visto a algunas" (Ne ho vista qualcuna)

Algo/Nada indica generalmente "qualcosa/niente" o "una parte di/niente di": "Dame algo" (Dammi qualcosa), "Dame algo de beber" (Dammi qualcosa da bere), "No me des nada" (Non darmi niente)

Alguien/Nadie invece significa "qualcuno/nessuno", come pronome, ed è generico sia nel genere che nel numero. Al posto di "nadie" si può anche dire "ninguna persona".

I diminutivi

I diminutivi in spagnolo generalmente si formano mettendo alla fine -ín oppure -ito. Pequeño diventa dunque pequeñín o pequeñito, mesa diventa mesita, chico chiquito o chiquitín.

Il suffisso, -in o -ito, dipende un po' da come suona meglio la parola. C'è da dire, però, che -in a volte assume un significato peggiorativo: chiquito è un ragazzino, chiquitín è un ragazzino un po' rompino.

Esiste poi, un po' meno usato e sicuramente più informale, -ete, che viene usato con parole particolari come ad esempio amiguete o juguete.

Gli accrescitivi

Non potevano mancare, in chiusura di capitolo, gli accrescitivi. In spagnolo vengono principalmente formati dal suffisso -ón, e dunque la parola plato diventa platón. A dire il vero, non li si sente usare spesso come i diminutivi.

Molto più conosciuto ed usato è il suffisso -azo, tipico delle esclamazioni colloquiali: me dio un puñetazo (mi diede un bel pugno)