AREQUIPA - COLCA CANYON e CRUZ DEL CONDOR

E' già il primo aprile, e ci alziamo di buon'ora per andare al Colca Canyon, a circa 3800 mt di altezza. Ci viene a prendere una corriera, con la solita mezz'ora di ritardo, e ci mettiamo in viaggio assieme a degli olandesi, dei tedeschi, degli argentini e degli australiani. Il viaggio consiste di circa quattro ore di puro sterrato, con attraversamento di ruscelli, schivamento di pietre e così via.
Raggiungiamo anche Patapampa, il punto più alto del percorso, situato a circa 4800 metri di altezza. Inizio ad avere mal di testa, e anche l'equilibrio non è poi così buono. Non si respira bene e ci stanca subito, basta fare tre scalini e si è già cotti. La vista però è stupenda, e ripaga di tutto, dato che si stagliano all'orizzonte i vulcani più importanti del Perù, come ad esempio il Misti ed il Chachani, alti circa 6200 metri.
Ripartiamo, ed andiamo a Chivay, a circa 3200 mt slm. E' un postazzo dimenticato da Dio e dal mondo, ma ingaggiamo una partita a calcetto con una argentina e due tedesche, e mangiamo dell'ottima carne di alpaca che però ci risulterà fatale. Infatti, veniamo alloggiati in un albergo osceno, senza riscaldamento, che blocca la digestione sia a me, sia a Giovanni, e mentre questi vomita tutto durante la notte, io rimango con un bel blocco a livello dello sterno e dei polmoni.
Il giorno dopo partiamo per la Cruz del Condor, che dà sul canyon, da dove si possono in teoria anche avvistare i condor. Io non mi reggo in piedi, e Giovanni è uno straccio umano. Una gentilissima e carinissima ragazza australiana, conosciuta la sera prima mentre mi lanciavo in balli sfrenati con la nostra guida, ci offre qualche rimedio per la digestione, e così io ne approfitto per attaccare bottone (anche da distrutto, il Marceglia non perde mai l'occasione). Purtroppo, il Canyon è pieno di nuvole e quindi non solo non vediamo i condor, ma neanche il canyon!! In ogni caso, il panorama, come sempre, ripaga le sofferenze, anche se le quattro ore che si separano da Arequipa sono per me un vero supplizio. Ciò nonostante riesco a strappare una foto alla bella australiana prima di cadere in un profondo sonno.