BUON ANNO!

Si fa quasi mezzanotte, e scatta il piano "fuochi d'artificio". Ci bardiamo, anche se per fortuna ci sono solamente -6 gradi, ed andiamo con la metropolitana a Slussen, poco più a sud del centro storico. Uscire è davvero pauroso, perché il piazzale è pieno di adolescenti che amano tirare botti di qualunque tipo in mezzo alla gente, per non parlare poi di chi spara razzi un po' in alto, un po' in diagonale. Scappiamo letteralmente due volte, per non essere colpiti dal fuoco festoso improvvisamente diventato nemico, e, non con poca fatica, raggiungiamo un luogo riparato dove il gruppetto si ricompone. Una passeggiata ci porterà più in alto rispetto a dove ci troviamo, in modo da poter dominare con veduta panoramica tutto il porto, il centro storico e Skansen, i tre punti principali da cui avranno origine i fuochi. Neppure la passeggiata è bella, perché ogni tanto piombano in strada razzi, girandole, scintille, fiammelle, e non di rado si vedono persone scappare, gente saltare; guardiamo più in alto che altrove, per cercare di cambiare direzione in base alle pericolose traiettorie luminose.
Improvvisamente, alla mia sinistra si apre una porta: è un colpo di scena ideato dagli amici della Linda, che ci portano in un cortile interno privato di un ristorante, protetto da case e da razzi impazziti, e che si affaccia sul porto con stupenda vista.
Abbiamo gli orologi sincronizzati e precisi, avendo pochi minuti prima chiamato il servizio "ora esatta", e, con lo spumante in mano, faccio il cronometrista ufficiale. -5, -4, -3, -2, -1… Buon Anno! I fuochi d'artificio crescono fino a rendere la città un unisono di botti, scoppi, fischi, mentre Stoccolma si accende di luci di mille colori; scattiamo le foto, brindiamo, ammiriamo lo spettacolo che si para dinanzi ai nostri occhi, salutando in allegria il nuovo anno appena nato.
Dopo circa mezz'oretta, ritorniamo sui nostri passi, ancora con le bottiglie in mano, osservando con curiosità Alju, che è vestita in maniera molto leggera, trema di freddo e viene continuamente tampinata da un suo amico che ci prova alla grande; alla fine, perderà anche un guanto! Ai suoni dei botti si somma quello delle sirene della polizia, che scende quasi in corsa dai cellulari e dalle autovetture per andare ad arrestare i piromani oramai impazziti, e noi decidiamo di andare a prendere la metropolitana alla fermata successiva per evitare di farci del male. Ci salutiamo, dunque, contenti di esserci visti, ed improvvisamente Linda sembra felice di avermi conosciuto, mi abbraccia e non mi molla più, mi ringrazia per aver partecipato, mi chiede di rimanere in contatto. Strano personaggio, ma simpatico, questa Linda! Anche Katinka mi saluta con un grosso abbraccio, e quasi scompaio in mezzo alle sue braccione…
Io e la Jenny prendiamo dunque un'altra strada, e per puro caso finiamo alla solita fermata di Slussen, ma in un'entrata secondaria molto tranquilla; possiamo quindi tornare a casa senza problemi. Questa volta andiamo a dormire nella soffitta, bella isolata e calda, ma c'è un piccolo problema: l'aumento di temperatura causato dal riscaldamento elettrico, acceso per l'occasione, risveglia un nido d'api, e così sul vetro compaiono una, due, tre, cinque api completamente rintronate che quasi non riescono a camminare (di volare non se ne parla) ma che non rendono tranquilli due fifoni come noi. Siamo stanchi, però, e dopo aver titubato alquanto, decidiamo comunque di rimanere là e festeggiare capodanno a modo nostro :-)

I fuochi d'artificio
Si festeggia!