10.08: LA CROCIERA DELLE 12 ISOLE

Verso le 8, dopo una sana ed abbondante colazione turca (con marmellata, burro, olive, uovo sodo, la feta che io personalmente odio, un pomodoro e l’immancabile çay), siamo pronti per aspettare il nostro servis. In quel momento accendo il cellulare e scopro, da un sms di una mia collega di lavoro, che sono scoppiate due bombe ad İstanbul! Si parla di qualche morto e di molti feriti, ma le notizie non sono ancora molto chiare.
Arriva il bus, e chiediamo all’autista se sa qualcosa relativamente alle bombe, ma ci dice solamente “a small bomb, no problem” liquidando così la cosa.
Dopo pochi minuti, siamo a destinazione: il porto brulica di gente che strilla, nel tentativo di accaparrarsi l’ultimo cliente poco prima della partenza.
Il nostro gruppetto, di circa 40 persone, viene avvicinato da una “guida” che, con il braccio alzato, ci porta sino alla barca; da notare che, nonostante si veda in maniera chiarissima che ci stiamo per imbarcare, i vari venditori cercano comunque di fermarci per spiegarci in cosa consista la loro crociera!
Siamo abbastanza puntuali, e la barca, di nome “Kardeşler 5”, salpa attorno alle 10.15. Ci lasciamo Fehtiye alle spalle e ci dirigiamo verso la prima baia, l’isola di Göcek. Dopo circa mezz’oretta, torniamo a volgere lo sguardo all’indietro, per scorgere le ultime case del paesino; siamo però sconvolti da una terribile scena: decine e decine di barche, tutte in direzione delle 12 isole, ci stanno (in)seguendo!
Nonostante l’incredibile caos generato da così tanti mezzi di navigazione, la baia è spettacolare, ed il mare è di un verde-azzurro abbagliante. Nuotare tuffandosi dalla barca è davvero stupendo e rilassante, mentre attorno a noi la natura sembra essersi trasformata in un’anticipazione del paradiso.
Purtroppo, non ci tratteniamo mai particolarmente a lungo in nessuno di questi bellissimi posti; così, al colpo della sirena, ci imbarchiamo nuovamente, e via, verso la seconda destinazione, Yassicalar.
In quest’isola non si nuota, ma si può fare una breve passeggiata ed ammirare degli splendidi scorci, indimenticabili.
Dopo un lauto pranzo a base di carne o pesce, verdura, e bibita, siamo pronti per visitare le tappe successive, simili alle precedenti: l’isola di Tersane, I bagni di Cleopatra (dove si dice che Cleopatra fosse appunto solita fare il bagno), la baia di Göbün.
Ovviamente siamo in Turchia, per cui non riusciamo a rispettare esattamente il piano scritto sulla brochure; dunque, saltiamo la meta finale, “Kizil Ada”, e ci rechiamo direttamente al porto. A dire il vero, comunque, neppure la mappa del percorso disegnata nella brochure era fatta bene: venivano indicate un sacco di località, nessuna delle quali si rivelava essere poi una delle nostre mete!
In ogni caso, abbiamo passato una giornata molto bella e diversa dal solito, vedendo bellissime baie e prendendo il sole. Cosa volevamo di più?
Una volta tornati in paese, ci dirigiamo verso il ristorantino del giorno prima; lungo il cammino, siamo investiti da un frastuono che ci giunge dalle spalle: ci giriamo, e vediamo un bimbo di circa 8 anni, tutto contento e vestito di bianco, seduto su un trono, in cima ad un camioncino scoperto, mentre numerose automobili e carretti suonano il clacson od altri strumenti simili.
Chiedo ad un negoziante che cosa sta succedendo e lui, divertito, guarda in direzione delle mie parti intime, sfrega i due palmi della mano e dice “zac!”, ad indicarmi che si è appena concluso il rito della circoncisione.
A fine serata torniamo in albergo, e chiedo al proprietario se è possibile vedere il notiziario della sera (Gece haberleri) sul canale nazionale (TRT). Prima di capire se questo benedetto telegiornale sia alle 21, alle 21.30 o alle 22, e su quale canale sia trasmesso (è TRT1 o TRT2?), passa una buona mezz’oretta, ma i turchi sono così: fanno tutto con calma, capendo solo quando ne hanno voglia!
Finalmente siamo pronti per ascoltare le notizie, che parleranno di tutto tranne che dell’attentato.
Il proprietario allora, molto gentilmente, si collega ad internet e, dal sito di Repubblica.it, leggo che le due bombe sono scoppiate nel quartiere di Laleli (vicino al Gran Bazaar) ed in quello di Sultanahmet, proprio dove ci sono le due moschee. 2 morti e 38 feriti. L’attentato viene rivendicato sia da Al Qaeda, sia dal PKK.
Andiamo a letto, un po’ colpiti da questa forte censura, e ci prepariamo per  24 ore di puro relax, nella spiaggia considerata la più bella di tutta la Turchia: l’affascinante Ölüdeniz.